Celletta di Lievitazione

CELLETTA DI LIEVITAZIONE

Stanco di avere il forno impegnato da pasta in lievitazione con temperature e umidità approssimative e sapendo che industrialmente esistono “armadi” per la lievitazione, ho cercato invano qualcuno che producesse un elettrodomestico idoneo. Ho cosi’ deciso di costruirmi una cella di lievitazione a temperatura controllata e umidità “spannometrica”  Avrei voluto costruirla in metallo o in materiale autoestinguente in modo da renderlo sicuro al 100% ma ho dovuto ripiegare sul truciolare nobilitato (o bilaminato) stando attento ad utilizzare lampadine ecologiche che scaldano poco (25 watt  massimo) per scongiurare il pericolo di surriscaldare il legno con conseguenze pericolose.

ATTENZIONE !!

Si declina ogni responsabilità da eventuali danni che potrebbero derivare dalla realizzazione e dall’uso di questo apparecchio. L’utilizzo di lampade in prossimità del legno puo’ essere molto pericoloso e provocare incendi.  NON utlizzare lampadine ad incadescenza ma solo lampadine a bassa potenza/emissione di calore tipo lampadine ecologiche al neon da 15-25 watt.

Questo progetto è stato poi successivamente modificato e migliorato utilizzando una serpentina per terrari. Leggete la pagina Varianti e Migliorie !

 Ecco, per chiunque dotato di un minimo di abilità nel bircolage, l’elenco del necessario e qualche istruzione per assemblare il tutto.

Tenete presente che non mi sono preoccupato troppo dell’aspetto estetico in quanto avrei messo il mio elettrodomestico “fai da te” all’interno di un armadio in cucina. Se dovete metterlo in vista potete variare materiale e finitura secondo i vostri gusti. Io ho cercato di risparmiare. Si puo’ ottenere piu’ precisione di temperatura o controllare l’umidità reperendo pezzi che si vendono nei negozi specializzati per ricreare ambienti tropicali per terrari, rettilari, acquari ecc.

Io ho costruito la cella su misura delle mie teglie/lame per pizza e focaccia. Con qualche semplice calcolo potrete adattare le dimensioni dei vari pezzi secondo necessità creando una celletta su misura alle vostre esigenze..

ELENCO MATERIALI

  • 2 tavole legno truciolare nobilitato bianco da mm 18 misura 50 x 40 cm per base e tetto
  • 2 tavole legno truciolare nobilitato bianco da mm 18 misura 36 x 40 cm per i fianchi
  • 2 tavole legno truciolare nobilitato bianco da mm 18 misura 50 x 39,6 cm per fondo e sportello
  • 60-80 viti legno lunghezza mm 20  per supporto ripiani
  • 32 viti legno 35 mm x 4 per assemblaggio
  • 6 metri di banda laminata adesiva per i bordi del truciolare (io non l’ho usata pero’ esteticamente ci vorrrebbe). SI attacca con il ferro da stiro per rifinire il bilaminato.
  • Colla per legno o silicone (è importante sigillare gli spigoli per fare in modo che l’umidità non esca)
  • 2 cerniere legno per lo sportello con 8 viti idonee (lunghezza 15mm max)
  • 1 piccola maniglia (meglio) o pomello da anta per lo sportello
  • 3 mt. Guarnizione trasperente a V o O (quella paraspifferi delle finestre ma non di spugna)
  • 4 barre alluminio a “U” con gola da 18 mm (dipende dalla distanza tra le due viti di supporto) per supporto ripiani lunghezza 46,3
  • 2 Comuni portalampade 220v attacco a vite (da pannello o comunque fissabili  a parete)
  • 2 lampadine ecologiche neon 15 o 25 Watt Massimo NON USATE LAMPADINE AD INCANDESCENZA TRADIZIONALI PERICOLO !
  • 1 Interrutore monofase da pannello/parete
  • 1 termostato mecccanico da riscaldamento domestico (elettronico fors e meglio ma + costoso)
  • 3 Metri circa di cavo bipolare
  • 1 mammut (morsetto) a 4 postazioni
  • 1 Spina 220 Volt
  • 5-10 chiodini fermacavo (per fissare i fili lungo gli angoli)
  • 2 barrette legno quadro 10 mm lunghezza 46 cm per il telaio umidificatore
  • 2 barrette legno quadro 10 mm lunghezza 34 cm per il telaio umidificatore
  • 4 Viti legno diametro sottile per assemblare il telaio
  • 1 Pezzo Rete plastica bianca misure 46 x 36 cm
  • 8 Fascette di plastica (quelle usate per fermare i fili elettrici) per legare la rete al telaio
  • 1 gancio ferma finestre (serve a tenere socchiuso lo sportello quando non è in uso altrimenti si forma la muffa/puzza). Vedi foto.
  • 2 Magneti per mobili (quelli usati per bloccare le ante degli armadi). In alternativa 1 occhiello aggiuntivo come per il gancio sopra da fissare in posizione “sportello chiuso”
  • 4 Feltrini da mettere sotto la base o piedini di gomma

FOTO

Guardate le foto cosi’ vi rendete conto del risultato finale e capirete meglio come assemblare.

Questo è l’interno pronto ad ospitare 2 teglie. Sulla rete si mette un panno di lino umido.

Esterno quando chiuso

INTERNO Dettaglio

Particolare impianto elettrico (mettete il termostato in alto)

Il gancio per tenere la celletta socchiusa quando spenta

Dettaglio delle viti di supporto barra teglie (in basso non servono )

Dettaglio laterale, le cerniere dello sportello

Il (i) magnete e la guarnizione dello sportello e le barre reggiteglia

Il telaio porta panno bagnato

Il fondo con uscita del cavo

 ISTRUZIONI

Preparazione dei fianchi

Prendete le due pareti laterali di quello che sarà il vostro lievitatore e fate 30-40 forellini profondi 10mm secondo il seguente schema. Ci sono sicuramente diversi modi anche piu’ estetici, veloci e pratici per fare dei supporti “reggiteglia”. Questo l’ho fatto per riciclare materiale che avevo già. La distanza verticale dipende da quante possibili altezze volete avere per le teglie mentre la distanza orizzontale tra le 2 viti dipende dal diametro delle testa delle vitine e dalla “gola” della barra di alluminio che supporterà la teglia.

Potete tranquillamente non mettere le viti in basso, nellla zona lampade, in quanto inutili (io ho sbagliato e le ho lasciate).

Preparazione di base e top (tetto )

Con il trapano, fate 4 fori passanti nella base a 9 mm (se il legno ha spessore 18mm altrimenti spessore / 2 ) dal bordo sx.

Attenzione che il foro deve essere ben perpendicolare al piano altrimenti la vite andrà storta quando l’avviterete nel fianco. Il foro deve consentire il passaggio della vite da 35 mm (se usate viti da 4 mm usate una punta idonea)  secondo il seguente schema .

Ripetete l’operazione di foratura  a dx e fate le stessa cosa per il tetto del lievitatore.

Assemblaggio fianchi/base e top

Utilizzanto le viti da 35 mm, assemblate ad angolo retto un primo fianco con la base, cospargendo il bordo di colla o silicone. Per tenere in squadra le assi ho utilizzato le morse a squadretta che si usano per le cornici. Potete anche siliconare dopo avere assemblato.

Ripetete l’operazione per il fianco dx

Assemblate il top (tetto) allo stesso modo

Assemblaggio del fondo e dello sportello

A questo punto avrete ottenuto una sorta di grande tunnel squadrato a cui andrà assemblato il fondo

Forate la parete che sarà il fondo del lievitatore con lo stesso principio della base e del top ma questa volta lungo tutto il perimetro (16-20 fori). Assemblate il fondo avvitandolo e incollandolo.

Per lo sportello montate la maniglia, le cerniere ed assemblatelo alla struttura.

Incollate la guarnizione trasparente a V o a O (paraspifferi)  lungo il bordo della struttura. Non utilizzate i paraspifferi di spugna perché non fanno tenuta stagna. Questo vi consentirà, una volta chiuso lo sportello,  di rendere “stagna” la cella, evitando che la pasta si secchi durante la lievitazione.  Se lo sportello non è stagno, l’umidità, ora dopo ora, esce.

Montate 2 magneti da anta per tener chiuso lo sportello.  Anche qui si possono evitare i mangeti e utilizzare il chiavistello tipo quello che ho usato per tenere socchiuso lo sportello. L’importante è che la guarnzione faccia tenuta.

Parte Elettrica

Montate i 2 portalampade sui fianchi come nella foto (1 sul fondo sx e 1 verso il fronte dx) . Non troppo in basso e no troppo vicini al fondo o allo sportello (quando chisuo). Per sicurezza è fondamentale’ e molto importante che con le lampadine accese non scaldino il legno.  Io ho fatto delle prove lasciando anche 1 ora le lampade accese e solo dopo aver visto la posizione che non scaldava minimamente il legno ho posizionato i protalampade.  Lasciate 3 cm d’aria tra la lampadina e la base, il fondo e lo sportello. Le due lampade vanno collegate al termostato (che funge da interrutore una volta in temperatura). In serie al termostato ho messo un interrutore che accende e spegne il lievitatore quando non è in uso. Fate uscire il cavo dal retro tramite un foro idoneo e collegate una normale spina 220V.

Lo schema sarà come segue :

Telaio per panno umido

Con i 4 pezzetti di legno quadro assemblate la cornice rettangolare e ad esse legate la rete di plastica con delle fascette. Il telaio, sul quale stenderete un panno di lino umido, andrà interposto tra le lampade e le teglie. In questo modo l’aria calda salendo passerà attraverso il panno e umidificherà la cella. In realta ho notato che in alcuni casi è superfluo. Se infatti otterrete la chiusura stagna della cellettà è probabile che  l’umidità dell’impasto sia sufficiente a tenere la poca aria umida.

Utilizzo

Mentre preparate l’impasto, regolate la temperatura di lievitazione agendo sul termostato e accendete le lampade agendo sull’interrutore. I termostati “low cost” hanno una certa tolleranza, per farlo scattare girate la manopola fino a che non si acccendono le lampade. Dopo 20-30 minuti, arrivato in temperatura, si  spegneranno.  Ancora una volta controllate che le lampade non scaldino il legno. Se usate lampade ecologiche da 15 o 25 watt la temperatura dovrebbe essere “tranquilla”. Le lampade si possono totocare con la mano senza scottarsi.

Conclusione

Ho scritto inizialmente questo documento come tributo al lavoro del mio maestro di arte bianca Vittorio Viarengo di vivalafocaccia.com che ringrazio.

Roberto Acquati

 

17 pensieri su “Celletta di Lievitazione

  1. WOW ! Complimenti vivissimi ! Ero alla ricerca di qualcosa di pronto, ma dovendo fare un semplice test credo che andrò a costruirne uno direttamente.
    Solo una domanda : avrei bisogno di mantenere la temperatura e l’ umidità costante x 45/60 gg , come posso installare un igrometro ? o cmq come posso fare ad inserire la giusta quantità di umidità ? grazie x la risposta e per aver condiviso con noi la tua opera, saluti Matteo

    • Ciao e grazie.
      Per l’umidità bisogna procurarsi un umidificatore per terrari (negozi di acquari o articoli per animali). I più sofisticati nebulizzano l’acqua e mantengono umidità costante. Io non l’ho fatto per risparmiare.
      Se lo fai facci sapere le tue esperienza.
      Grazie
      Roberto

  2. Slve, sono da poco tempo un fan di Vittorio. Ho letto il suo bellissimo progetto e volevo farle una domanda. Non è possibile che l’umidità che si crea mandi in corto circuito l’apparato elettrico, trattandosi in fin dei conti sempre di acqua. Aspetto con piacere una sua risposta.
    Cordialmente, Luca Baldanzi.

    • Buongiorno,
      Nella prima versione avevo messo tutta la parte elettrica all’interno della cella con il remoto rischio che lei descrive. Pontenzialmente l’umidità avrebbe potuto far “da ponte” tra i due fili (Fase e Neutro) nell’unico punto scoperto che era il morsetto di collegamento con le viti “all’aria”. Nella successiva variante tutta la parte di collegamenti elettrici l’ho portata all’esterno della cella e solo 1 filo entra nella cella, va al termostato (che è l’unica parte esposta all’umidità) e torna fuori. Per creare un corto circuito ci deve essere un ponte tra i due fili (la fase e il neutro). Ad ogni modo anche nella prima versione non ha mai dato problemi e se solo si fosse presentato l’inizio di corto circuito sarebbe saltato il quadro con il salvavita ma non è mai successo.
      Roberto

  3. caro Roberto ho letto dettagliatamente il tuo progetto e appena posso lo mettero’ in nota per occupare il mio tempo libero e soddisfare in mio desiderio di bricolage…..è proprio un lavorino tosto! Ora ti chiedo un consiglio, se al posto della costruzione in truciolare della cella di lievitazione bla bla bla….mi trovassi tra le mani (magari in qualche discarica di elettrodomestici) ad esempio la carcassa di un mini-frigo, per cui dentro, diciamo, già “rifinito” come coibentazione, e guarnizione sportello compresa, maniglia pure….
    A questo punto non dovrei fare altro che installare l’impianto che tu spieghi e forare con le viti le pareti per creare il sostegno dei telai porta impasto…cosa dici? e’ una brutta idea o faccio come hai fatto tu? Fammi sapere ciao elena

      • Ancora una piccola precisazione…… per creare la giusta umidità e’ sufficiente la serpentina da terrario (ad esempio quella da 6 mt.) ed eliminare la lampadina? Oppure ci vogliono entrambi? Ciao Elena

    • Caro Vincenzo,
      durante la lievitazione se lasci un impasto all’aria “secca” si forma una crosta e l’impasto perde parte della sua acqua. Il panno umido serve a dara umidità all’aria in modo da evitare la crosta. Se vuoi non metterlo dovrai proteggere l’impasto con la pellicola trasparente o dentro un contenitore con coperchio per evitare che formi la crosta e lieviti male.
      Saluti
      Bravobob

  4. Ciao Bravobob, in rete ho trovato il Termostato digitale STC-1000 con regolatore di temperatura (campo di misura -50 ÷ 90°C). il classico usato nelle refrigerazioni o in camere di fermentazione, ad una cifra molto buona, secondo te posso sostituire il combi termostato-serpentina da terraio che proponi sull’altra alternativa?
    Grazie

  5. Buona sera complimenti vivissimi x l`idea ma mi chiedevo è meglio con la serpenti a o con le lampade? Quale delle due consuma meno?

    • Buongiorno,
      premesso che il consumo è limitato, a parità di potenza (esempio 2 lampade da 11Watt e una serpentina da 20Watt) le lampade diffondono calore più immediato e la cella va in temperatura subito o meglio in un tempo inferiore e quindi, poichè i consumi si misurano in WATT/ORA, dovrebbe costare meno con le lampade. Ma la serpentina occupa meno spazio e diffonde il calore in modo più omogeneo nella cella. Con la serpentina bisogna accendere la cella un 20 minuti prima mentre con le lampade bastano 5-10 minuti.
      Io comunque, visto che uso la cella 3-4 volte al mese, preferirei la serpentina (la differenza di consumo la considero trascurabile).
      Saluti
      BRAVOBOB

  6. Buongiorno, inanzitutto complimenti per l’idea e per i consigli. Lavoro in un ristorante e abbiamo in frigo rotto che pensavo di trasformare in cella di lievitazione. Avendo un volume triplo rispetto a questo esempio pensavo di istallare almeno sei lampade. siccome sono abbastanza ignorante di elettrotecnica volevo chiederti di spiegarmi in maniera piu semplice possibile come effettuare uno schema elettrico a sei lampade. Grazie mille

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